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Piazza San Pietro |
di Antonio Cascavilla
Inizia oggi a Roma il Giubileo per il Mondo della Comunicazione, il primo evento principale dell'Anno Santo dedicato a tutte le figure che operano nel campo mediatico, programmato nel giorno in cui la Chiesa Cattolica festeggia San Francesco di Sales, vescovo francese e dal 1923 patrono dei giornalisti.
Numerose le attività e gli eventi in programma dal 24 al 26 gennaio.
Si comincia nel pomeriggio, con la liturgia penitenziale presso la Basilica di San Giovanni in Laterano, seguita alle 19.00 dalla celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Baldo Reina, vicario per la diocesi di Roma.
Domani, in Vaticano, gli eventi più importanti, con gli operatori della comunicazione che incontreranno anche Papa Francesco intorno alle ore 12.30 in Aula Paolo VI. Il momento sarà preceduto da una conferenza moderata da Mario Calabresi e che vedrà la partecipazione di Maria Ressa, premio Nobel per la pace nel 2021 e Colum McCann, scrittore irlandese.
Sempre sabato ci saranno vari incontri culturali in città su diversi temi che mettono in comune giornalismo, era digitale, speranza e pace.
Il weekend giubilare si conclude domenica con la celebrazione presieduta dal Santo Padre all'interno della Basilica di San Pietro.
L'invito del Papa
"Sogno una comunicazione che non venda illusioni o paure, ma sia in grado di dare ragioni e speranze".
Con queste parole Papa Francesco ha chiesto ai giornalisti e a tutti gli operatori dei media di essere "comunicatori di speranza".
Il testo del messaggio è stato diffuso in mattinata dalla sala stampa vaticana, in occasione della cinquantanovesima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
Il Santo Padre ha citato il tema del Giubileo 2025: la speranza, che deve sempre essere vista come un progetto comunitario da fare insieme.
"Vi incoraggio perciò a scoprire e raccontare le tante storie di bene nascoste fra le pieghe della cronaca, a imitare i cercatori d'oro", ha continuato il pontefice e che poi ha concluso dicendo "questa comunicazione può aiutare a tessere la comunione, a farci sentire meno soli, a riscoprire l'importanza del camminare insieme".